Si tratta di una attività tipicamente artigianale, ci sono delle differenze tra una pizzeria da asporto e quella classica. Ad esempio ad una pizzeria da asporto non è richiesto di dotarsi di toilet o di altri elementi caratteristici del “fare ospitalità”, questo a meno che, naturalmente, l’asporto, per la nostra pizzeria, non sia che una attività secondaria, mentre lavoro principale lo si svolge con il classico servizio al tavolo.
Ma come aprire una pizzeria da asporto?
Innanzitutto è necessaria l’autorizzazione del Comune del luogo in cui sarà situato l’esercizio commerciale. Questo rilascio è legato alla presenza di tutti i requisiti igienico sanitari stabiliti dal regolamento comunale e verificati dall’ASL di competenza.
Va considerato che una pizzeria da asporto è composta, in linea di massima, da 4 aree principali.
- Un locale di vendita
- Un laboratorio dove poter preparare la pizza, che può anche coincidere con il locale di vendita.
- Un magazzino
- Un servizio igienico per il personale, con spogliatoio
Una delle curiosità legislative che riguardano la pizzeria d’asporto è rappresentata dal fatto che i contenitori da asporto non devono essere realizzati con carta riciclata.
Se realizzare una pizzeria di asporto fa parte dei nostri progetti partendo da un fondo vuoto i passi da fare sono i seguenti:
- Bisogna verificare che il fondo è accatastato come commerciale e destinazione food
- Grazie al supporto di un perito mettiamo giù una bozza di progetto, indicando spazi, piante e quali saranno le pizze che proporremo.
- Il progetto viene portato all’ASL di competenza e sottoposto ad un parere preventivo (con ogni probabilità la ASL chiederà la canna fumaria
- Si mette giù il progetto definitivo tenendo conto del parere dell’ASL
In realtà l’iter per aprire una pizzeria da asporto è del tutto simile all’apertura di qualsiasi altra attività commerciale. La velocità dell’impresa può variare se state rilevando un locale già avviato o meno. Nel primo caso, la gran parte delle faccende burocratiche saranno svolte dal proprietario precedente.
Se invece intendete aprire una pizzeria da asporto partendo da zero occorrerà seguire il percorso come sopra descritto obbligatorio facendo richiesta delle autorizzazioni presso il Comune e l’Asl di di competenza.
Una volta che l’ASL vi rilascia il certificato di conformità alla normativa igienico sanitaria otterrete anche la certificazione HACCP. Tali documenti sono necessari per tutti gli operatori che si occupano di preparazione e vendita di alimenti e bevande.
Un altro passo fondamentale se si vuole aprire una pizzeria da asporto è l’iscrizione alla Camera di Commercio, Inail e Inps e poi aprire anche, ovviamente, una partita Iva.
Il responsabile non è chiamato a possedere un titolo di studio attinente ed è libero di assumere un pizzaiolo esperto a suo piacimento.
Volendo dare un occhio agli aspetti più pratici per aprire una pizzeria d’asporto è bene che il vostro locale sia arredato con gusto e si distingua dagli altri. Dovrà trasmettere senso di ordine e soprattutto di pulizia, apparire unico nel suo stile. Benché non sia obbligatorio per questo tipo di attività, è consigliabile creare delle sedute affinché il posto divenga un luogo di aggregazione riconosciuto magari anche con qualche tavolino all’esterno.
Disporre il locale di semplici sgabelli consentirà ai clienti di consumare seduti i tranci di pizza fumante e di ritornarci con piacere.