In questo periodo c’è molta confusione per ciò che riguarda il tampone Covid-19, un test indispensabile per le persone sintomatiche, dopo il parere del medico di famiglia, per chi è entrato in contatto con un contagiato e per chi arriva dalle zone ad alto rischio.
Il tampone Covid-19 è uno strumento importantissimo per la diagnosi individuale ma anche per l’analisi dell’evoluzione epidemiologica sul territorio.
In alcuni casi c’è molta confusione su quando è necessario ricorrere al tampone e quando, invece, è possibile aspettare.
Il tampone naso-faringeo è il test più adatto e completo per diagnosticare l’infezione da Coronavirus. Da diverso tempo sono stati introdotti anche i test rapidi antigenici che vengono somministrati allo stesso modo e danno risposta in 15 minuti. La loro specificità e sensibilità sono però inferiori al test molecolare, motivo per il quale al tampone rapido, deve sempre susseguire il tampone naso-faringeo per confermare il risultato.
Quando fare il tampone
L’OMS e l’ISS sono i due organismi istituzionali più autorevoli a livello globale e nazionale, indicano l’adozione dei tamponi molecolari a categorie specifiche. I sintomatici e le persone che hanno avuto contatti con altre a rischio o sono stati in paesi dove c’è alto rischio di coronavirus, in particolare in quelle zone poste in quarantena.
Inoltre, i tamponi vanno eseguiti su medici, infermieri e altro personale medico che, per motivi professionali o per esigenze specifiche, sono in contatto con i potenziali malati.
Sono esclusi dal fare il tampone le persone che non presentano sintomi. Mentre, in caso di sintomatologia sospetta ( tosse forte, febbre alta, difficoltà respiratori…), è fondamentale chiamare il medico di base, senza precipitarsi autonomamente in ospedale. Sarà il medico a chiedere il tampone naso-faringeo.
L’obiettivo è quello di evitare di fare tamponi in circostante inutili o non richieste ed evitare di sprecarli.
Chi deve fare il tampone? Il caso degli asintomatici e gli screening di massa
Alcuni esperti della Simit, Società italiana per le malattie infettive e la Federazione dei medici di medicina generale della Lombardia che fanno richiesta di tamponi per tutti. Molti governatori appoggiano questa richiesta. C’è chi sostiene che lo screening di massa sia utile per intercettare le persone positive, in quanto il 10% dei contagi proverrebbe da persone asintomatiche.
Indipendentemente se questa posizione sia giusto o sbagliata, la linea dei tamponi circoscritti e non per tutti sembra essere la più logica e sicura, se non la più utile.
Lo screening di massa è logisticamente impossibile da fare o comunque, non totalmente utile, in quanto fotografa la situazione al momento e va ripetuto almeno altre 2 volte per avere il risultato corretto e definitivo. Fare il tampone tre volte a tutti gli italiani non solo è uno spreco di materiale ma anche di risorse umane e finanziarie non indifferenti. Per questo motivo si è deciso di puntare su screening mirati e circoscritti a piccole realtà o luoghi.