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Sinistro stradale: quando rivolgersi a un avvocato? Come può intervenire?

Nella malaugurata ipotesi di restare coinvolti in un sinistro stradale è indispensabile avere i nervi saldi e la lucidità per sbrigare tutte le pratiche legate all’incidente.

Nella maggior parte dei casi è sufficiente compilare il CID in tutte le sue parti, cosicché si possano facilmente stabilire le responsabilità e l’assicurazione può provvedere a risarcire i danni. Ma ci sono casi in cui la presenza di un avvocato è indispensabile per la tutela della parte lesa. Vediamo allora quanto bisogna rivolgersi ad un avvocato a seguito di un incidente stradale.

Prima di approfondire, vi segnaliamo che la ricerca di un avvocato che possa seguirvi nella richiesta danni è semplice: è sufficiente fare una ricerca per la propria città: esempio: “avvocato sinistro stradale Obia” se la zona di riferimento è Olbia.

Cosa fare quando si è in presenza di un sinistro?
Quando si verifica un sinistro stradale è necessario, prima di tutto, verificare che i veicoli e le persone coinvolte non corrano il rischio di  provocare un altro incidente. In questo caso è necessario segnalare in modo adeguato agli altri utenti della strada la presenza di un sinistro (triangolo).

E’ fondamentale accertarsi che non ci siano feriti e, se ci sono, occorre chiamare l’autoambulanza.  Occorre valutare se è necessario l’intervento delle autorità che possano fare i rilievi necessari per ricostruire l’esatta dinamica del sinistro (Carabinieri, Vigili Urbani).

Occorre acquisire il maggior numero di  informazioni possibili e cioè:
1) L’identità compresi dati anagrafici indirizzo, il telefono e i dati della patente dei conducenti e dei proprietari dei veicoli coinvolti
2) la Compagnia Assicuratrice dei rispettivi veicoli, ovvero il nome della Compagnia, il numero di polizza e l’agenzia.
3) In presenza di testimoni è bene annotarne il nome, il cognome, l’ indirizzo e il contatto telefonico.

Infine, è necessario procedere alla compilazione del CID in tutte le sue parti.

CID: cos’è e come si compila

Il CID, ossia la convenzione indennizzo diretto, è un documento che dovremmo tenere nelle nostre auto, in caso di incidente va debitamente compilato in ogni sua parte, anche se la controparte non lo sottoscrive. Il CID contiene tutti gli elementi indispensabili per poter avviare la pratica, ossia:

  • il luogo, la data e ora del sinistro;
  • i dati delle parti coinvolte – targa, nome del proprietario e del conducente, Compagnia di Assicurazione, Agenzia e numero di polizza;
  • la descrizione della dinamica dell’incidente;
  • la descrizione dei danni subiti dai veicoli;
  • la segnalazione e descrizione di eventuali danni fisici;
  • l’indicazione di eventuali testimoni.

Nella compilazione occorre evidenziare che, in caso di intervento di una qualche autorità (Carabinieri, PoliziaStradale,…), le Compagnie di Assicurazioni non liquidano il danno sino a che non sia disponibile la relazione dell’incidente.

Sinistro stradale e danni

Ma quali sono i danni che possono derivare da un sinistro stradale? Ovviamente dipendono dall’entità dell’incidente, e in base alla gravità del sinistro, possono essere  molto diversi, vediamoli:

a) danni materiali (alle cose);
b) danni fisici (alle persone).
Queste due categorie di danni si suddividono a loro volta in altre voci risarcibili:
a) danni morali;
b) danni da mancato guadagno per impossibilità di svolgere l’attività lavorativa;
c) danni per il mancato utilizzo del veicolo;
d) ed, infine, il rimborso di tutte le spese derivanti dal sinistro (spese mediche,spese di trasporto
del veicolo…)…

Quando rivolgersi  ad un avvocato

In primis è sempre opportuno rivolgersi ad un avvocato in presenza di incidenti stradali nei quali sono rimaste ferite delle persone. Quindi in un incidente stradale con feriti. In questi casi non è raro che la   procedura del risarcimento danni risulti difficoltosa e la presenza di un avvocato può non solo accelerare le pratiche ma tutelare al meglio la parte lesa.

Come può intervenire un avvocato interpellato per un incidente stradale

Il  primo passo che farà un avvocato è inviare una richiesta a lettera raccomandata a/r con allegata tutta la documentazione necessaria al fine di ottenere il risarcimento . Se a seguito dell’incidente  sono intervenute le autorità, le compagnie di assicurazione attenderanno la relazione dell’incidente prima di liquidare in danno.  Generalmente la relazione viene consegnata su espressa richiesta della parte dopo 30-60 giorni se l’incidente non ha provocato feriti, e dopo 90-120 giorni nel caso in cui ci sono stati feriti.

Se ci sono feriti gravi, o addirittura morti o in presenza di querela presentata da una delle parti, si apre un procedimento penale e per avere la relazione dell’incidente occorre il via libera del pm.

Nella richiesta di risarcimento danni occorre determinare  l’importo (il quantum) a cui si ha diritto, considerando tutte le variabili possibili  che spaziano dai danni al veicolo, ai danni fisici, ai danni morali, al rimborso per le spese mediche sostenute, alla eventuale diminuzione del reddito ecc.

La fase finale consiste nella trattativa con il liquidatore per ottenere il risarcimento danni. Quando la pratica è istituita in modo corretto la trattativa  si concluderà sicuramente in maniera positiva. Qualora si verificassero dei problemi sarà necessario andare davanti a un giudice.

Chi sono i protagonisti della pratica

Le persone che sono coinvolte nella  pratica di risarcimento danni sono:
1) il danneggiato
2) il suo avvocato
3)  la controparte
4) il liquidatore, ovvero l’incaricato dall’Assicurazione di gestire la pratica
5) il perito incaricato dal liquidatore per la stima dei danni del veicolo
6) il medico-legale nel caso sia necessario valutare gli eventuali danni fisici conseguenti il sinistro.

Quando l’avvocato non serve

Ci sono dei casi in cui l’avvocato non è necessario: si tratta di tutti quei casi in cui l’incidente è senza feriti ed ha provocato danni lievi al veicolo, quando gli accadimenti sono pacifici cosi come le sono le responsabilità. Se i conducenti coinvolti compilano il CID in modo chiaro e coerente con lo svolgimento dei fatti, l’avvocato rappresenterebbe una spesa superflua. In questi casi infatti la procedura per il risarcimento è pressoché immediata.

Chi paga l’avvocato?

Le spese dell’avvocato devono essere sostenute dalla compagnia assicurativa, questo è quanto sancito dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 3266/2016 del 19 febbraio 2016).

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