Non si legge più.
I libri non vanno di moda.
I libri non si vendono.
I libri non si leggono.
E non lo dico io.
Ma lo dice internet, la televisione, la società, i giornali, i quotidiani locali, lo dice il mondo intero.
Su un sondaggio condotto da ‘la stampa’ è risultato che ben il 60% degli italiani, non legge. Soltanto negli ultimi sei anni, si sono persi più di tre milioni e trecentomila lettori. Questo sondaggio spiega che una delle cause di questo calo, sia dovuto anche alla mancata comprensione del testo utilizzato nei libri. Qualcuno nel popolo, considera la lettura, una cultura d’élite, un luogo per pochi.
Ma è davvero così?
C’è troppa evoluzione, soprattutto nei giovanissimi, che sono più attratti dal computer, dai social network. Si dice che l’Italia sia un paese per vecchi e che un popolo ignorante è più facile da governare. In Italia si tolgono fondi alla cultura e non si investe. A nessuno interessa che si vendano o non vendano libri, che la gente legga o meno. In questo modo si mette in mostra la miopia di chi governa, che non si rende conto che un popolo sano è un popolo che sa ragionare e mettersi in gioco.
Mi rifiuto di crederci. Mi rifiuto di credere che un paese come il nostro, un paese famoso per la sua cultura, che ha dato tanto nel passato ad autori, poeti e scrittori e che ispira ancora oggi grandi artisti come Umberto Eco, da poco andato, lasciando un vuoto culturale e sociale gigantesco. Mi rifiuto di credere che in questo stesso paese, ci siano persone che ammettono di non aver mai letto un libro in tutta la loro vita. La televisione, i telegiornali continuano a ripeterci che siamo in crisi, che le cose non migliorano.
Eppure signori miei, l’unica crisi che vedo è quella dei valori. Mi viene in mente una famosa frase di Umberto Eco, scrittore che abbiamo da poco citato, che recitava: ‘chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge, avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… Perché la lettura, è un immortalità all’indietro.’
Qualcuno dice che siamo pigri. Leggere è un operazione che richiede cuore, fantasia, immaginazione. E invece noi siamo sempre distratti, dal computer, dal televisore. Qualcuno dice che siamo il popolo dell’apparire.
Non arriviamo a fine mese, ma abbiamo un cellulare di ultima generazione e chiediamo in prestito i soldi per le vacanze. Ma sapete qual è la cosa più tragica? Che la lettura porta cultura. E va bene essere un popolo di non lettori, ma il problema è che siamo un popolo governato da ignoranti. Il dramma è questo. Ne abbiamo avuto le prove. Interviste imbarazzanti in cui è emerso il nulla cosmico. Politici che non sanno coniugare i verbi, o svincolano da domande a cui non sanno dare risposta. Domande di cultura generale, ma anche domande inerenti al loro settore.
Qualcun altro, dice che se siamo in questa crisi di lettori, è per via degli e-book, ormai reperibili su qualsiasi piattaforma digitale. Possibile, certo, perché all’inizio, i maggiori fruitori di internet, erano anche i maggiori fruitori di lettori di libri e quindi più in generale i maggiori fruitori di cultura. Ma ahimè è stata solo un’illusione: nell’ultimo anno, solo 4 milioni di persone hanno letto un e-book’, ovvero solo il 7% della popolazione. Eppure dovremmo sapere che leggere, è un passo fondamentale che ogni persona deve compiere per crescere nel modo giusto. Ad esempio se in casa ci sono libri e i genitori leggono, è più probabile che anche i bambini leggeranno. Questi sono piccoli passi che ognuno dovrebbe compiere per sensibilizzare se stessi e gli altri, verso questo grande mondo chiamato ‘libro’. Ciascuno di noi può fare molto per investire in questa ricchezza, perché una delle risorse, anche economiche, più durevoli e promettenti del nostro Paese è proprio la cultura.
I libri sono il passato, il presente e il futuro dell’uomo.