• mercoledì , 24 Aprile 2024

Giuseppe, a soli 15 anni libera Terlizzi dai rifiuti abbandonati: “Coinvolgerò altri giovani e aiuteremo l’Italia”

Giuseppe De Nicolo è uno fra i più giovani volontari green del nostro Paese. Da quasi un anno collabora con l’associazione “Puliamo Terlizzi” liberando le strade dai plastica, pneumatici e ogni sorta di rifuso che viene abbandonato in strada o nei boschi. Da grande vorrebbe creare anche Onlus ambientalista tutta sua e unire sempre più coetanei nella lotta in difesa del territorio e del nostro ambiente.

L’incendio divampava e nel suo cammino lento e inesorabile divorava tutto ciò che intronava sulla sua strada. Che per terra ci fossero plastica, cartone, pneumatici o qualsiasi altro tipo di rifiuto alle fiamme non importava: si prendevano tutto. La colonna di fumo nero faceva a pungi con le nuvole e il verde del prato lasciava il posto a un tappeto di cenere e carcasse di alberi.

Giuseppe era lì, per tutto il tempo ha controllato ogni singolo centimetro rubato dall’incendio. Aveva avvisato i vigili del fuoco, “con almeno 6-7 telefonate”, ma ogni squadra era già impegnata su altri fronti. Giuseppe però non ha voluto saperne di tornare a casa: si è messo a distanza di sicurezza e ha tenuto monitorata la situazione, “era mia responsabilità”. Nonostante fosse una zona periferica, le strade attorno all’incendio erano stranamente trafficate quella sera dello scorso giugno, “nessuno però si è fermato”. Solo un amico, dopo qualche ora, ha raggiunto Giuseppe. In silenzio, con una linea aperta con i vigili del fuoco, osservavano l’incendio muoversi tra i prati.

A Terlizzi, una trentina di chilometri a ovest di Bari, i roghi non sono rari. “Troppo spesso le sterpaglie prendono fuoco o vengono incendiate e i rifiuti che sono nelle vicinanze bruciano creando roghi tossici”. Secondo Giuseppe uno dei problemi sono i rifiuti che vengono continuamente abbandonati per strada, nei boschi, totalmente a caso, senza il minimo scrupolo. “Cerco di sensibilizzare gli altri cittadini a non gettare i rifiuti in giro perché siamo davvero sommersi fino alla testa: non abbiamo il tempo di ripulire una zona che subito se ne riempie un’altra. E quando poi scoppia un incendio, chissà cosa viene liberato nell’aria”.

Restare a controllare l’incendio era una mia responsabilità!

Giuseppe De Nicolo, volontario green di 15 anni

Le parole di Giuseppe risuonano forti, anche grazie al megafono dell’associazione ambientalista “Puliamo Terlizzi” che da quasi un anno ha tra le sue fila uno dei più giovani volontari green d’Italia. Già, perché Giuseppe De Nicolo sfida gli incendi, batte le strade della sua città per ripulirle dai rifiuti e vive in prima linea per difendere il suo territorio ma ha solo 15 anni. “La città e il territorio domani andranno a noi, non possiamo stare a guardare mentre muoiono. Le belle notizie che mi piacciono sono quelli che raccontano degli incivili puniti per aver alimentato roghi tossici”.

Quando quella sera di giugno un’unità di vigili del fuoco si è liberata e ha raggiunto Giuseppe sulla zona dell’incendio, era già buio. Il giovanissimo volontario è salito sul mezzo dei pompieri e con il dito li ha guidati nella direzione delle fiamme “e verso un altro piccolo rogo che si era creato lì vicino, rischiava di espandersi ancora di più”. L’incendio è stato domato con successo e quando il caposquadra lo ha ringraziato perché sì, aveva avuto fegato a restare in prossimità di un incendio, Giuseppe si è stretto nelle spalle, orgoglio di se stesso ma anche molto amareggiato, “molti ettari di del nostro terreno erano andati in fumo”.

La città e il territorio domani andranno a noi, non possiamo stare a guardare mentre muoiono

Giuseppe De Nicolo, volontario green di 15 anni

Dall’incendio sono passate già alcune settimane ma Giuseppe ha continuato la sua missione. Con la sua bicicletta e un carrello a rimorchio recupera quasi 200 chili di rifiuti tra secco, vetro, plastica. Con i suoi tanti volontari e sostenitori, “Puliamo Terlizzi” da sette anni si occupa del territorio e una volta a settimana organizza spedizioni per ripulire i tratti di strada più colpiti: Giuseppe è sempre in prima linea, armato di guanti, mascherina e un telo per coprire la sua bicicletta. Per quando diventerà grande, ha già due sogni. Vorrebbe fare il pilota civile, “perché adoro l’aeronautica”, ma allo stesso tempo “vorrei anche creare una mia Onlus che raccolga volontari in tutta Italia, voglio coinvolgere sempre più persone nella tutela dell’ambiente e del territorio”.

Per il secondo obiettivo, è già sulla buona strada. Perché nonostante la giovane età, Giuseppe è mosso da quel prorompente sentimento che, quando si parla di difesa dell’ambiente, è come il bottone del turbo per le auto da corsa: “Sento un forte senso di identificazione con la mia terra che cerco di condividere anche con diversi amici e coetanei. Purtroppo però non è facile, soprattutto nella nostra zona. L’altro giorno ho visto un anziano, era alla guida della sua auto quando all’improvviso ha scaraventato il tappetino poggiapiedi fuori dal finestrino. Lui mi ha visto, ha capito che l’avevo riconosciuto ma non ha fatto una piega. È una mentalità che non riusciamo a cambiare, ecco perché cerco di coinvolgere i più giovani come me: non solo più in alto, in chi ci amministra, il cambiamento va fatto anche alla radice delle nuove generazioni”.

Mentre racconta le sue avventure, un miscuglio di rabbia e amarezza gli prendono la gola. Ma lì in mezzo ci sono anche orgoglio e ambizione. Giuseppe è così, anche se la carta d’identità lo incasella come un giovane, dentro è un veterano già nauseato dall’inciviltà che lo circonda. Ma non è certo già vinto e arreso, anzi. La voglia di “cambiare le cose” va spedita come i suoi progetti. “Puliamo Terlizzi”, guidata dal Presidente Francesco Paolo Barile, ha già in programma eventi di sensibilizzazione e Giuseppe non si ferma, “un passo alla volta sistemeremo Terlizzi, poi passeremo all’Italia, con manifestazioni e iniziative coinvolgeremo sempre più persone verso la difesa dell’ambiente. Cresceremo e ce la faremo, è una promessa”. Parola di Giuseppe.

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