L’alimentazione del neonato è un argomento delicato e soggetto a numerosi dibattiti.
Spesso lo svezzamento è vissuto come una pratica in cui il bambino è totalmente passivo – molti genitori tendono a tenere il cucchiaio accanto alla bocca del bambino finché non la apre, oppure lo imboccano con forza – senza tenere conto del fatto che il neonato sa a che velocità vuole mangiare.
È fondamentale che il bambino tocchi il cibo, imparandone la consistenza. Portando il cibo alla bocca con i suoi tempi e manipolandolo riceve un piacere e anche un divertimento che associa al momento del mangiare. Se il cibo viene assunto per forza, quando non si ha più fame, il collegamento mente-stomaco può essere danneggiato.
In definitiva, lo svezzamento naturale favorisce il rapporto del bambino con il cibo.
Nel primo anno di vita – quando per lo più si nutre di latte (possibilmente materno) il bambino assume dal 1 al 5% delle calorie totali sotto forma di proteine. È questo il periodo in cui il bambino compie la crescita maggiore della sua vita. È dimostrato che è sufficiente che una persona (bambini inclusi) assuma calorie sufficienti con il cibo durante il giorno affinché assuma anche le proteine che gli servono. Quindi se un bambino mangia patate, pasta, riso, legumi (decorticati all’inizio) non avrà carenze proteiche, insieme a questa varietà di cibi chiaramente deve mangiare la frutta per l’apporto vitaminico e le verdure per quello minerale. Se si sceglie un’alimentazione vegetariana è necessario integrare la vitamina b12.
Una app utile a capire quale nutriente è contenuto in ciascun alimento si può usare l’app americana “cronometer “, impostando i valori del bambino. Ovviamente, senza diventare ossessivi, perché se un giorno non si assume i 100% delle sostanze nutritive raccomandate per ciascun alimento non succede nulla.
Quanto l’alimentazione sbagliata influisce sulla crescita?
I bambini tendono a mangiare troppe calorie (da dolci e prodotti confezionati come le merendine o peggio le bevande gassate) e oltre un milione di bambini in Italia sono obesi, per cui è importante: limitare i grassi (sì a quelli buoni come l’avocado e i semi, mentre andrebbero ridotte le proteine animali contenute in carne, uova e formaggio che sono ricchi di grassi trans, la cui assunzione massima raccomandata è pari a zero). Limitare gli zuccheri aggiunti: la frutta integra va bene, mentre i succhi pastorizzati o gli estratti contengono zuccheri isolati dalle fibre. Malissimo caramelle o bevande gassate. Infine, seguire una alimentazione ad alta qualità nutrizionale (quindi per esempio molta frutta e verdura e cereali integrali, semi). Più che dei rischi legati alla crescita la maggiore preoccupazione è legata al sovrappeso, alle cattive abitudini alimentari, alla salute delle arterie (studi epidemiologici hanno evidenziato come negli Stati Uniti nelle arterie della maggior parte dei bambini sotto ai 10 anni siano già presenti placche di colesterolo). La malattia cardiovascolare è il primo killer in America ma anche in Italia e la prevenzione deve cominciare dall’infanzia (perché se dall’infanzia non inizia la prevenzione, inizia invece la malattia stessa).