• martedì , 23 Aprile 2024

Di cosa si occupa l’osteopatia

L’Osteopatia considera la persona come l’unità di corpo, mente e spirito. Questo deriva dall’assunto che ogni singola parte del corpo è dotata di capacità di interazione con il resto grazie al movimento.

La vita è movimento ed il movimento è vita” per citare A.T. Still il padre fondatore di questa medicina.

L’osteopatia è definita come medicina complementare, ed in quanto tale presuppone una stretta collaborazione con specialisti in altri campi della salute: dall’esperto in esercizio fisico, al dentista, allo psicologo solo per citarne alcuni. Nel 2007 L’Osteopatia viene riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una medicina non convenzionale basata sul primo contatto manuale sia per la diagnosi che per il trattamento. Attraverso la valutazione del paziente è possibile individuare gli eventuali disturbi su cui intervenire attraverso tecniche manuali in grado di ripristinare il corretto e fisiologico movimento ed in primis la sua salute. Un osteopata grazie alle manipolazioni tissutali aiuta l’organismo nel processo naturale di autoguarigione.

I disturbi su cui l’osteopatia può agire interessano l’apparato neuro-muscolo-scheletrico, cranio-sacrale e viscerale. In particolare:

  • mal di schiena, dolori cervicali, dolori dorsali, epicondilite epitrocleite, distorsioni, sindrome del tunnel carpale, dolore pelvico e problematiche algico-disfunzionali dell’arto inferione
  • Cefalea,Vertigini, Acufeni, Malocclusione dentale e disturbi temporo-mandibolari, bruxismo, sintomi da estrazione traumatica
  • Nevralgia del Trigemino
  • Asma
  • Gastralgie e sindromi da reflusso
  • problematiche intestinali (sindrome del colon irritabile)
  • Ernia iatale
  • Colite spastica
  • Incontinenza urinaria
  • Coito doloroso nella donna e ciclo mestruale doloroso
  • Disturbi delle vie respiratorie, anosmia, acufeni, otiti ricorrenti, spossatezza, insonnia, problematiche da reflusso gastroesofageo, convalescenza post-operatoria
  • Problematiche funzionali correlate alla gravidanza
  • Problematiche neonatali e infantili plagiocefalia, coliche, asimmetrie posturali e atteggiamenti scoliotici
  • Stanchezza e spossatezza
  • Formicolio e parestesie degli arti superiori/inferiori.
  • Colpo di frusta
  • Cervicobrachialgia
  • Dorsalgia
  • Mal di schiena
  • Dolore al coccige
  • Sciatalgia e lombosciatalgia (a volte conosciuta come sciatica)
  • Ernia del disco
  • Scoliosi
  • Trattamento delle cicatrici.

 

A differenza di altri paesi, in cui l’osteopatia è già una specializzazione riconosciuta, in Italia gli osteopati non sono ancora regolamentati come professionisti nel campo medico-sanitario.

La formazione osteopatica segue differenti strade in Italia proprio per la mancanza di una regolamentazione ufficiale. Non è presente un albo professionale vero e proprio, ed al momento una delle associazioni più accreditate che ha istituito un registro è il ROI (Registro Osteopati Italiani), che segue anche le linee guida dell’Organizzazione Mondale della Sanità. Per poter essere iscritti al registro devono essere verificate alcune condizioni, prima tra tutte una formazione para universitaria della durata non inferiore ai cinque anni in scuole che rispettino i benchmark definiti dall’OMS. Questo costituisce una sorta di garanzia sul percorso formativo seguito dai professionisti.

E’ consigliabile a chi si avvicina ad un nuovo osteopata di verificare il tipo di formazione che lo ha portato a  fregiarsi di questo titolo, in quanto ad oggi ci sono alcune situazioni in cui si rilasciano presunti “attestati di osteopatia” in seguito a mini-corsi dalla durata addirittura di pochi giorni. Il caso della formazione osteopatica è delicato, in quanto pur non avvalendosi di farmaci, rimedi naturali e strumenti medicali o elettromedicali, contribuisce in modo efficace e non invasivo al mantenimento dello stato di salute ed alla risoluzione di molte patologie.

 

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